Scomparsa Prof. Luca Vaienti

Il 18 novembre 2025 è mancato il nostro collega e amico Luca Vaienti, generando in noi notevole tristezza.

Dopo essersi laureato a Parma nel 1980, Luca ha subito evidenziato la sua grande passione per la Chirurgia della Mano, conseguendo la specializzazione in Chirurgia della Mano presso l’Università degli Studi di Modena nel 1984 ben prima di conseguire quella in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università degli Studi di Parma nel 1989, nonostante la sua collocazione lavorativa presso la Clinica di Chirurgia Plastica diretta a Parma dal Prof. Azzolini.

Successivamente ha ulteriormente evidenziato la sua passione per la chirurgia della mano completando la sua formazione in Francia, frequentando prima il centro diretto a Nancy dal Prof. Michel Merle e poi lavorando con il Prof. Masquelet a Parigi, approfondendo la sua competenza nella microchirurgia ricostruttiva degli arti.
Ha seguito il Prof. Azzolini a Milano presso l’Ospedale San Donato Milanese dove ha espletato, sempre ad alto livello, la Chirurgia della Mano e la Microchirurgia Ricostruttiva, al contempo ha proseguito la sua carriera universitaria divenendo prima Professore associato in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva nel 2002, per poi diventare nel 2006 Professore Ordinario di Chirurgia Plastica Ricostruttiva.

Ha diretto per numerosi anni l’Unità Operativa di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Ospedale San Donato Milanese. A partire dal 2020 è stato Direttore dell’unità operativa di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e Chirurgia della Mano dell’Ospedale Galeazzi di Milano, condividendo per numerosi anni con il Prof. Marco Klinger ed il Prof. Giorgio Pajardi la direzione della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Università degli Studi di Milano.

Al di la delle indubbie competenze professionali e delle approfondite conoscenze scientifiche, Luca ci mancherà moltissimo per quello che su un piano umano è stato capace di donarci: grande collega, grande professionista, grande amico.
Lo abbiamo amato in molti e lo avremo sempre nel cuore come colui che è riuscito ad essere amico di tutti noi, capace di passare da una lettura magistrale congressuale di altissimo livello alla più aggiornata e divertente barzelletta durante la cena conviviale, e capace di passare ore a supportare chi di noi avesse avuto un problema.
Abbiamo perso un grande uomo. Ho perso un fratello.

In questo momento così triste ci stringiamo attorno alla moglie Elena e alle sue adorate figlie, Silvia, Bianca e Costanza.

Michele Riccio